Elegante e raffinatissimo, lo Champagne è uno dei vini con le bollicine più apprezzati al mondo. Un prodotto così pregiato non poteva che essere caratterizzato da una storia affascinante quanto ricca di curiosi aneddoti.
Cavalcare la storia dei grandi distillati significa trovarsi a metà strada fra la verità e la leggenda. Naturalmente, il gin non fa eccezione.

L’abbinamento vino e salumi è uno dei dilemmi principali nella realizzazione di antipasti o stuzzichini invitanti. Tuttavia, non è sempre facile creare l’accoppiata vincente! Per andare sul sicuro e scegliere sempre la giusta combinazione, basta seguire qualche piccola regola.

Franciacorta e Berlucchi: due nomi che, da soli, dicono molto in fatto di vini.
70 ettari di vigne reimpiantate seguendo le più attuali tecniche vitivinicole e gestite in “modalità ecoambientale”, con cespugli di rose fiorite in testata.
Utilizzata fino al 1994 per denominare tutti gli Champagne con una spuma più delicata rispetto a quelli tradizionali (pressione a 3,5-4,5 bar rispetto ai “classici” 6 bar), la denominazione Crémant, oggi, identifica gli spumanti realizzati con il metodo classico in Francia (all’esterno della Champagne) e in Lussemburgo, denominati AOC (Appellation d’Origine Contrôlée).
Iaya è un prosecco DOCG che nasce al centro del Montello, nel territorio di Nervesa della Battaglia, il cui nome ricorda le prime parole pronunciate da una neonata, con la quale condivide i tratti caratteristici: spontaneo e primordiale.
L’etichetta Iaya è dedicata a tre vini: extra dry, brut ed extra brut.
Il Moscato d’Asti DOCG è sicuramente uno dei prodotti più caratteristici nel panorama vitivinicolo del nostro Paese. Da non confondere con l’Asti, uno spumante con cui condivide la stessa DOCG e il vitigno di produzione (moscato bianco puro), il Moscato d’Asti possiede una lieve frizzantezza naturale ma ciò non lo rende uno spumante.
Una storia di famiglia che dura da quasi un secolo: stiamo parlando dello champagne AR Lenoble. Dal 1920 infatti, questo prodotto ha mantenuto una totale indipendenza. Nessun investitore è stato coinvolto nella gestione del business, garantendo il rispetto delle tradizioni e un alto livello di stabilità.